venerdì 11 ottobre 2013

Padiglione di accesso agli scavi dell'Artemision, Siracusa

Arch. Vincenzo Latina
Siracusa (SR), Italia
Premio Medaglia d'Oro all'Architettura Italiana 2012 della Triennale di Milano
Premio Innovazione e Qualità, Rimini ed. 2008






La realizzazione del padiglione sulle fondazioni del tempio ionico pone l’archeologia come materia attiva e fondativa dell’architettura. Costruire sui resti di edifici antichi oggi sembra qualcosa di “straordinario”, in passato era una comune pratica di rigenerazione. 
Il tempio da “disvelare” è stato scoperto parzialmente, negli anni ’60, dagli archeologi Gino Vinicio Gentili e Paola Pelagatti a seguito degli scavi precedenti alla realizzazione di un edificio comunale limitrofo all’area di progetto. Tale costruzione, ingloba al piano interrato i resti delle fondazioni del tempio di Artemide a cui si accede attraverso una scala interna all’edificio. Tutto il percorso però risulta poco fruibile a causa di una scala di servizio interna agli uffici comunali. Il Padiglione di accesso agli scavi del tempio ionico – secondo l’interpretazione di alcuni archeologi l’Artemision di Siracusa- diventerà un antiquarium che conterrà principalmente i numerosi reperti greci rinvenuti con gli scavi archeologici già eseguiti, nel corso dello scorso secolo, presso l’area dei templi di Artemide e di Atena. Sul lato opposto, all’are di progetto permane la colonna d’angolo del peristilio del tempio dorico di Atena inglobato nel sistema murario della cattedrale. 
Il progetto realizza, mediante lo scavo archeologico, il collegamento con un’area “sepolta”, oggi poco conosciuta, quella dei sotterranei dell’edificio comunale che custodisce parte della testimonianza millenaria dell’isola di Ortigia. Tra questi si individuano i resti delle fondazioni del tempio ionico, di alcune capanne sicule della tarda età del bronzo e la cripta della chiesa di S. Sebastianello. Il progetto trova la genesi nell’area di sedime e il padiglione concepito come un “monolite cavo” di calcare duro è generato dal “magnetismo” delle vestigia sotterranee del tempio ionico e dall’ adiacenza del tempio dorico l’Athenaion.