sabato 19 ottobre 2013

Il Giardino Di Artemide, Siracusa

ARCH. VINCENZO LATINA
Siracusa (SR), Italia




http://europaconcorsi.com/projects/15327-Padiglione-di-accesso-agli-scavi-dell-Artemision-di-Siracusa

Secondo un processo di vivificazione della memoria storica e dell'’immaginario mitologico, si è inteso mirare al recupero sia delle potenzialità di un'’area fortemente stratificata sia di alcuni significati originari dei luoghi, rispondendo alle suggestioni ispirate dalla forte connotazione mitologica del sito. A rendere particolarmente affascinante l’'area era proprio il suo decennale abbandono, causa del gran germoglio di essenze spontanee, che suggeriva di realizzare un intimo intreccio fra l’'artificio dell'’intervento e la spontanea forza della natura e delle essenze vegetali presenti. 
Il progetto ha cercato di ricomporre i vari aspetti frammentari presenti nel sito mantenendo, quali elementi caratterizzanti, la folta vegetazione primaverile ed estiva, che rende il luogo ombreggiato, nascosto e fresco, gli elementi emersi dagli scavi archeologici, la differenza dei rilevati dell’area e la scoperta di una cisterna greca rinvenuta durante i lavori. Le opere realizzate sono state immaginate proprio come “dispositivi” preposti ad accogliere la flora naturale del sito. Infatti, dopo pochi mesi dalla fine dei lavori, le essenze spontanee hanno conquistato nuovamente il loro spazio naturale mediante un’ “invasione” spontanea e ciclica del giardino.



 


Gli interventi realizzati sono in prevalenza reversibili, a basso impatto e compatibili con le caratteristiche archeologiche del sito. Infatti, i vari dislivelli presenti nell'’area, resti di passate campagne di scavo in procinto di franare, sono stati contenuti da lastre di acciaio ossidato, montate a “secco”, che demarcano i dislivelli del giardino e sono disposte come una sequenza regolare di pannelli separati, caratterizzati dai reticolati a maglie di acciaio. Con il loro colore rosso scuro marcano il dislivello del terrapieno, immaginato come una specie di fondazione a vista, conferendogli una particolare astrattezza, e generano delle fenditure a “vista” che misurano con cadenza lo spazio. Il cretto di acciaio che dà forma al recinto opera direttamente con la natura e sulla natura, evidenziandone la centralità: accoglie al suo interno le essenze vegetali indigene che repentinamente sbucano, per poi sparire ciclicamente in un gioco di ombre provocato dalle folte fronde di alcuni arbusti. Quando, in inverno, il giardino si presenta scarno e asciutto, e le poche piante superstiti non solo altro che spogli ed esili steli, proiettati verso la plumbea luce invernale, questo recinto perimetrale marca, attraverso le sue fenditure a vista, il dramma dell’assenza.

http://europaconcorsi.com/projects/15321-Il-Giardino-Di-Artemide

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