mercoledì 23 ottobre 2013

Reading Between the Lines, Belgium

Architects: Gijs Van Vaerenbergh

Location: Looz, Limburg, Belgium

Stability: Ney&Partners
Execution: Cravero bvba (steal) / MEG (fundaments)
Initiator: Provincie Limburg / Z33
Year: 2011
Photographs: Filip Dujardin

Building of the year 2012




‘Reading between the lines’ is a project by the duo Gijs Van Vaerenbergh, a collaboration between young Belgian architects Pieterjan Gijs (Leuven, 1983) and Arnout Van Vaerenbergh (Leuven, 1983). Since 2007, they have been realizing projects in public space together that start from their architectural background, but have an artistic intention. Their projects do not always originate out of the initiative of a classical client, for example, and carry a large degree of autonomy. Their primary concerns are experiment, reflection, a physical involvement with the end result and the input of the viewer.




On September 24th, Gijs Van Vaerenbergh will reveal a construction in the rural landscape, by a cycle route, that’s based on the design of the local church. This ‘church’ consists of 30 tons of steel and 2000 columns, and is built on a fundament of armed concrete. Through the use of horizontal plates, the concept of the traditional church is transformed into a transparent object of art.







Depending on the perspective of the viewer, the church is either perceived as a massive building, or dissolves — partly or completely — into the landscape. Those viewers that look from the inside of the church to the outside, on the other hand, witness an abstract play of lines that reshapes the surrounding landscape. In this way, church and landscape can both be considered part of the work — hence also its title, which implies that to read between the lines, one must also read the lines themselves. In other words: the church makes the subjective experience of the landscape visible, and vice versa.









http://www.archdaily.com/298693/
http://gijsvanvaerenbergh.com/z-out/

lunedì 21 ottobre 2013

Market Hall in Ghent

Architects: Marie-José Van Hee, Robbrecht & Daem
Location: Ghent, Belgium
Year: 2012



Following two demolition campaigns for a world exhibition in 1913 and an administrative centre never built in the 60s, Ghent’s historic heart degenerated for decades into a desolate parking lot in between a suite of three adjoining Gothic towers. In two consecutive competi- tions between 1996 and 2005, Robbrecht en Daem architecten and MJosé Van Hee architects proposed their own programme, countering the initial competition requirement.







Rather than just providing an open space for events, they sought, by meticulously positioning a market hall, to rectify this deficiency and reinstate the presence of old urban areas that had become unrecognisable. The building positions itself between Poeljemarkt, Goudenleeuwplein, and a new lower ‘green’ connecting to the ‘brasserie’, bicycle park and public toilets below the hall. And although the building clearly occupies a position on the 24,000m2 site, it fits in well. Compared to St. Nicholas Church, Belfry and Cathedral, it assumes the heights of a lower group of buildings such as the adjacent town hall, from which it derives, mathematically, its profile.





As an urban interior, the inside embraces the passer-by with a dual modulated wooden ceiling, whose small windows scatter light inwards. The exterior, the entire building in fact, seems to assume a respectful role relative to the nobler historic stone buildings, by using a wooden, almost humble, finish. A glass envelope protects the wood and provides a soft shine, with the sky reflected, integrated. Large buffer basins to absorb rainwater, principles of low energy consumption for the bras- serie, use of truly natural materials, the contribution of public transport and a clear vision about giving new value to the historic centre with its old spatial structures, are just parts that broadly flesh out ‘sustainability’ for the future. The centre of Ghent will again become a social spot for people.

                                                                                agosto 2012
                                                                                agosto 2012
                                                       agosto 2012

Castel Firmiano, Bolzano

WERNER TSCHOLL
Bolzano (BZ), Italia







sabato 19 ottobre 2013

Il Giardino Di Artemide, Siracusa

ARCH. VINCENZO LATINA
Siracusa (SR), Italia




http://europaconcorsi.com/projects/15327-Padiglione-di-accesso-agli-scavi-dell-Artemision-di-Siracusa

Secondo un processo di vivificazione della memoria storica e dell'’immaginario mitologico, si è inteso mirare al recupero sia delle potenzialità di un'’area fortemente stratificata sia di alcuni significati originari dei luoghi, rispondendo alle suggestioni ispirate dalla forte connotazione mitologica del sito. A rendere particolarmente affascinante l’'area era proprio il suo decennale abbandono, causa del gran germoglio di essenze spontanee, che suggeriva di realizzare un intimo intreccio fra l’'artificio dell'’intervento e la spontanea forza della natura e delle essenze vegetali presenti. 
Il progetto ha cercato di ricomporre i vari aspetti frammentari presenti nel sito mantenendo, quali elementi caratterizzanti, la folta vegetazione primaverile ed estiva, che rende il luogo ombreggiato, nascosto e fresco, gli elementi emersi dagli scavi archeologici, la differenza dei rilevati dell’area e la scoperta di una cisterna greca rinvenuta durante i lavori. Le opere realizzate sono state immaginate proprio come “dispositivi” preposti ad accogliere la flora naturale del sito. Infatti, dopo pochi mesi dalla fine dei lavori, le essenze spontanee hanno conquistato nuovamente il loro spazio naturale mediante un’ “invasione” spontanea e ciclica del giardino.



 


Gli interventi realizzati sono in prevalenza reversibili, a basso impatto e compatibili con le caratteristiche archeologiche del sito. Infatti, i vari dislivelli presenti nell'’area, resti di passate campagne di scavo in procinto di franare, sono stati contenuti da lastre di acciaio ossidato, montate a “secco”, che demarcano i dislivelli del giardino e sono disposte come una sequenza regolare di pannelli separati, caratterizzati dai reticolati a maglie di acciaio. Con il loro colore rosso scuro marcano il dislivello del terrapieno, immaginato come una specie di fondazione a vista, conferendogli una particolare astrattezza, e generano delle fenditure a “vista” che misurano con cadenza lo spazio. Il cretto di acciaio che dà forma al recinto opera direttamente con la natura e sulla natura, evidenziandone la centralità: accoglie al suo interno le essenze vegetali indigene che repentinamente sbucano, per poi sparire ciclicamente in un gioco di ombre provocato dalle folte fronde di alcuni arbusti. Quando, in inverno, il giardino si presenta scarno e asciutto, e le poche piante superstiti non solo altro che spogli ed esili steli, proiettati verso la plumbea luce invernale, questo recinto perimetrale marca, attraverso le sue fenditure a vista, il dramma dell’assenza.

http://europaconcorsi.com/projects/15321-Il-Giardino-Di-Artemide

giovedì 17 ottobre 2013

Restauro della ex chiesa S. Antonio e degli orti del convento delle Clarisse a Santa Fiora

2TR ARCHITETTURA
Santa Fiora (GR), Italia



 

 

 

Il complesso della ex chiesa di S. Antonio e degli adiacenti orti del convento delle Clarisse costituisce l’estrema propaggine del centro abitato verso la valle del Fiora. I luoghi erano con il tempo rimasti dimenticati e in stato di abbandono e, al di là del muro di cinta della chiesa, l’area era caratterizzata da importanti crolli di murature, stratificazioni di macerie e degrado. Il restauro e la a nuova sistemazione hanno permesso di recuperare le apparecchiature murarie, restituire al pubblico i giardini, riaprire i sistemi voltati alla base delle imponenti murature, realizzare nuove aree pavimentate, un bar, spazi attrezzati per il gioco dei bambini e due piccole arene per spettacoli e musica. Un insieme articolato di piani in cemento lisciato che è contemporaneamente pavimentazione, prospetto, copertura, accompagna il visitatore dalla piazza ai giardini.


http://europaconcorsi.com/projects/155235-Restauro-della-ex-chiesa-S-Antonio-e-degli-orti-del-convento-delle-Clarisse-a-Santa-Fiora/images/2339017