lunedì 26 marzo 2012

3° riferimento

San Telmo Museum - Nieto Sobejano Arquitectos, Spain

Il Museo di San Telmo, nel suo stato attuale, rappresenta il risultato di un lungo processo di successive modifiche che ha parzialmente modificato il suo carattere fisico e funzionale negli anni. La sua posizione ai margini del tessuto urbano in cui incontra la topografia del Monte Urgull è una riflessione, d'altra parte, di un problema urbano molto caratteristico di San Sebastian: la soluzione di una divisione non è mai completamente risolto tra paesaggio naturale e artificiale.
Come avvicinarsi ad una estensione contemporanea di San Telmo in risposta alle nuove esigenze di spazio e le condizioni paesaggistiche stringenti, pur esprimendo la sua connessione al luogo con il passare del tempo?
Il gesto diretto e radicale, che definisce le proposta implica, paradossalmente, la sua dissoluzione pratica nel paesaggio del Monte Urgull. Ci limiteremo a costruire un nuovo muro verde, profondo e leggero, che è definito dalla topografia esistente, e che nasconde al suo interno due padiglioni che ospiteranno il nuovo programma. Questa decisione aumentare l'apprezzamento sia degli edifici storici, come anche il nuovo ingresso al museo, che offre l'accesso al vecchio edificio - che tradurranno le mostre permanenti - così come il nuovo padiglione per mostre temporanee. Il vestibolo principale sarà quindi costituire un legame naturale con le nuove aree di guardaroba,negozi, auditorium, mediateca, sala didattica e una caffetteria che completano le aree necessarie a un museo con queste caratteristiche.









Un "muro verde": in certe occasioni la metafora associata ad un'idea architettonica dà un senso a ogni aspetto del progetto. Quindi i cambiamenti lievi di direzione del muro sono sufficienti per fornire una soluzione naturale per l'accesso pedonale al Monte Urgull, per configurare un spazio espositivo all'aria aperta, o per ospitare un caffè-terrazza aperta al paesaggio e alla città.
Piuttosto l'espressione del rapporto naturale / artificiale che si estende per tutta la nostra proposta, il nuovo edificio / schermo sarà definita da una pelle metallica forata avvolto nel muschio, licheni e altre specie di piante che alla fine verrà a circondare l'intero edificio. In collaborazione con Leopoldo artisti Ferran e Agustina Otero a partire da un gioco combinatorio di alluminio pressofuso brani appositamente concepiti per questa occasione, questo sarà un intervento insolito in uno spazio pubblico che rappresenta un campo d'azione comune tra le arti plastiche e architettura.
La nuova estensione del Museo di San Telmo a modificare il suo aspetto con il passare delle stagioni: esso svanirà in più occasioni e si fondono con la vegetazione sulla collina,e riappariranno in altre occasioni che evocano un lungo muro grezzo: una metafora inaspettata - forse - del difficile rapporto che l'architettura instaura con il passare del tempo.



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